Il gruppo-squadra nel calcio

25 Marzo 2022

Quest’oggi parleremo di un argomento fondamentale e molto caldo per ogni allenatore, ovvero il gruppo-squadra.

Come si può definire un gruppo e un gruppo sportivo?

Il gruppo può essere considerato come un insieme dinamico di soggetti che si percepiscono vicendevolmente e che sono più o meno interdipendenti per qualche aspetto.

La squadra sportiva può esser definita come un piccolo gruppo orientato al compito e alla prestazione, i cui membri sono interdipendenti, vogliono raggiungere un fine condiviso e sviluppano una identità collettiva.

Sono contemporaneamente coinvolti nello sforzo fisico individuale teso al raggiungimento di questo fine, consapevoli che la realizzazione di quest’ ultimo dipende dalla collaborazione, dall’interazione e integrazione delle peculiari capacità e caratteristiche di ogni individuo con il resto del gruppo.

Le dinamiche di gruppo nella squadra sportiva.

Come si parla a una squadra? Cos’è lo spirito di gruppo? Come si convincono tanti giocatori a remare tutti nella stessa direzione, aiutandosi l’un l’altro? Comunicazione, coesione, collaborazione: quale ricetta permette di ottenere all’interno della squadra un sentire comune, il “we feeling”.

Il gruppo viene definito da Lewin (1972) come “una totalità dinamica in cui i membri si trovano in un rapporto di interdipendenza e perseguono un fine comune”.

È qualcosa di più delle somma dei suoi membri e delle loro caratteristiche personali: è un campo di forze in cui vengono mobilitati processi emotivi e cognitivi dei singoli individui e in cui sono presenti sistemi di comunicazione, di ruoli, di regole e valori, ideologie e culture. La squadra sportiva può esser definita come un piccolo gruppo orientato al compito e alla prestazione, i cui membri sono interdipendenti, vogliono raggiungere un fine condiviso e sviluppano una identità collettiva.

La danza degli “All Blacks” è un rituale di gruppo, che fa parte dei costumi comuni e dei modi condivisi di vedere la realtà, espressione comportamentale di una cultura che include routine (procedure quotidiane), resoconti (storie riguardanti i membri del gruppo), gergo (parole e gesti comprensibili solo ai membri del gruppo), e simboli (oggetti che hanno speciale significato per i membri del gruppo).

Come si forma un gruppo?

Per quanto riguarda il tema dello sviluppo del gruppo vari autori hanno proposto diversi modelli: al fine di analizzare i passaggi attraverso cui avviene la trasformazione di un collettivo di individui in squadra, riprendo quello a 5 stadi proposto, sulla base di un’ampia e aggiornata rassegna della letteratura, da Tuckman e Jensen (1977).

Il tempo necessario al passaggio da uno stadio ad un altro è vario; i diversi stadi non sono tappe obbligate, talvolta uno o più di essi possono essere saltati.

Modello a 5 stadi:

FORMAZIONE (forming) prima fase, i membri familiarizzano, studiano punti di forza e debolezze reciproche, verificano se sono parte del gruppo, identificano il loro ruolo, comparano l’attenzione che il coach dedica a ciascuno di loro: il gruppo individua i compiti.

Ad esempio gli atleti confrontano la quantità di minuti in cui sono utilizzati nelle partite, o durante i primi allenamenti di una stagione; gli atleti entrano in modo significativo in competizione per occupare un ruolo da titolare.

Questo processo determina lo sviluppo di una struttura definita, che in base alle posizioni dei singoli membri influisce sulle relazioni interpersonali.

Fattori rilevanti: la strategia di gioco deve coinvolgere tutti, è importante ciò che accada fin dal primo allenamento, o da prima ancora se possibile; gli allenatori e le altre figure dello staff devono incoraggiare la conoscenza tra i membri e un’identificazione con la squadra, per favorire relazioni positive tra gli atleti;

CONFLITTO (Storming): i membri attuano atteggiamenti di resistenza al leader, rifiutano il controllo da parte del gruppo, sono in conflitto con le richieste poste. L’emotività può portare a manifestazioni di ostilità e a conflitti (ad esempio con liti e discussioni tra atleti che si contendono un posto in squadra).

Gli aspetti emozionali entrano in gioco nel trovare l’equilibrio tra i bisogni del singolo e del gruppo; il gruppo comincia a fissare le prime regole di squadra;

Fattori rilevanti: il mister deve attuare un tipo di comunicazione aperta, lo stress deve essere ridotto per ridurre l’ostilità e evitare che questa agitazione cresca a tal punto da pregiudicare le interazioni di squadra;

NORMATIVO(Norming): i membri sostituiscono l’ostilità con cooperazione e solidarietà, elaborano uno spiccato senso di umiltà, si registra un aumento dell’interdipendenza e un rafforzamento della coesione, i giocatori lavorano insieme e costituiscono una squadra unita.

Gli atleti nutrono un profondo senso di rispetto per gli altri, avvertono la stabilità.

PRESTAZIONE(Performing): i membri incanalano tutti gli sforzi per l‟obiettivo principale: il successo del team, ricorrono al problem solving come processo di gruppo, si aiutano reciprocamente, si consolida l’interazione e la cooperazione, volte al conseguimento degli obiettivi comuni.

Il gruppo è orientato alla performance.

Fattori rilevanti: creare un clima di collaborazione, eliminare la competizione e l’aggressività verso i compagni;

AGGIORNAMENTO(Adjourning): i membri diminuiscono i contatti tra loro, si riduce il senso di dipendenza reciproco, avvertono di aver raggiunto l’obiettivo comune, sono consapevoli che il compito del gruppo è finito.

Questo momento sembra ripetersi ciclicamente nella realtà sportiva, alla fine della stagione, quando si rivedono programmi societari e individuali per ridefinire il gruppo per la stagione successiva.

Possono prefigurarsi dei tentativi di mantenere il gruppo (adjourning ottimistico) o la ricerca di soluzioni esterne (adjourning pessimistico).

Conclusione:

Lo sport di squadra dipende dall’interazione e dall’integrazione tra i singoli componenti della squadra, per questo lo psicologo dello sport non può trascurare l’individualità di ciascun componente, ma deve sapere che “il tutto è più della somma delle parti”, ponendo l’attenzione sulla struttura relazionale che si sviluppa nel gruppo e si modifica nell’interazione con l’ambiente circostante, a seconda della fase che il gruppo stesso si trova ad attraversare.

Nel prossimo articolo proveremo ad approfondire altri aspetti su questa tipologia di argomenti, molto utili a mio avviso a qualsiasi staff tecnico di una squadra di calcio.

Guendalina Brizzolari

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