Allenare un bambino di 6 anni, alla sua prima esperienza con un pallone, è profondamente diverso, deve essere profondamente diverso, dall’allenare un ragazzo di 14 anni, o ancora peggio un “quasi uomo” di 18. Eppure, per quanto banale e scontata possa sembrare la cosa, non tutti la pensano allo stesso modo e troppo spesso ci siamo imbattuti, nel campo sotto casa o all’oratorio vicino, nello Zeman di turno, intento a spiegare il concetto di elastico, la trappola del fuorigioco e il contromovimento a bambini di 6 anni, attoniti ed increduli nel sentire quel vecchio signore, il loro mister, cercar di illustrar loro queste “cose” ai loro occhi così lontane dal calcio giocato.Come insegna il “guru” Angelo Pereni nei suoi corsi, “la casa si costruisce dalle fondamenta” e l’approccio nella “costruzione” del calciatore, dovrebbe essere il medesimo: non si impara a correre se prima non si è imparato a camminare, e credo non si debba allenare il fuorigioco se ancora non ho insegnato a ricevere o a calciare il pallone.Se a questo banale concetto, affianchiamo anche quello secondo cui ogni fascia di età possiede le proprie, specifiche caratteristiche auxologiche, psiocologiche e di apprendimento, possiamo intuire come ad ogni categoria dobbiamo, dovremmo, applicare metodi e obiettivi differenti.Ma quali sono gli obiettivi specifici per ogni fascia di età e quali sono le caratteristiche di ognuna delle diverse fasi dello sviluppo? Non possiedo una risposta certa a questo quesito, ma nel corso della mia breve carriera di allenatore, aiutato anche dal mio percorso di studi, ho provato a darmi un responso soddisfacente e quello che segue è il risultato di questa mia ricerca, tutt’ora in corso.Partiamo dal distinguere le caratteristiche generali di ogni fascia d’età:Da 6 a 8 anni:Caratteristiche generali:·Si distraggono facilmente. ·Non possono concentrarsi per lunghi periodi·Egocentrici, non hanno il senso di appartenenza ad una squadra·Rincorrono tutti la palla ·La palla è calciata sempre in avanti (non afferrano il concetto di “passare indietro”)Caratteristiche psicomotorie:·grande esuberanza motoria ·scarso autocontrollo ·prerequisiti funzionali degli schemi corporei in costruzione·scarso sviluppo della coordinazione motoria;Caratteristiche psicologiche: ·scarsa propensione all’ascolto e all’attenzione·inizio dell’abbandono della fase egocentrica, anche se l’IO rimane ancora il centro del mondo; Da 8 a 10 anni:Caratteristiche generali:·Cresce il concetto di collaborazione.·Cominciano distinguere tra i compagni chi è bravo e chi lo è meno.·Sono in grado di compiere esercitazioni per periodi più lunghi.·Prendono forma i primi concetti di squadra·Concetti come “marcare” o “occupare uno spazio” sono compresi meglio.Caratteristiche psicomotorie: ·definitivo consolidamento dei prerequisiti degli schemi corporei; ·l’esuberanza motoria inizia a diminuire e cresce, conseguentemente, l’autocontrollo;·netto miglioramento della coordinazione motoria (in generale).Caratteristiche psicologiche:·vero periodo d’oro per l’apprendimento (bambini-spugne)·crescita esponenziale dell’intelligenza·Inizia la ricerca e il riconoscimento del gruppo come strumento sociale.Da 10 a 12 anniCaratteristiche generali:·Sono in grado di perseguire collettivamente un obbiettivo ·Hanno il controllo sui loro movimenti ·Possono coscientemente migliorare il proprio stile di gioco·Possono giocare 11 contro 11·Capiscono come giocare quando la propria squadra ha il possesso palla e come giocare quando il possesso è degli avversari.Caratteristiche psicomotorie:·Prosegue lo sviluppo della coordinazione motoria;·Adeguato consolidamento dell’equilibrio in voloCaratteristiche psicologiche:·La crescita dell’intelligenza permette un accesso ragionato allo spazio;Da 12 a 14 anni:Caratteristiche generali:·Cresce la capacità di “leggere” le situazioni di gioco·Sviluppano opinioni individuali·Cresce la tendenza a giudicare la propria prestazione e a compararla con quella degli altri·Più attenzione alla divisione dei ruoli all’interno del gruppo·Aumentano i “duelli aerei” grazie alla diminuita tendenza a chiudere gli occhi nel colpire la palla di testa·Migliora la capacità nel gioco difensivoCaratteristiche psicomotorie: ·l’allungamento osseo e il conseguente stiramento muscolare comportano regressi, anche notevoli, degli schemi corporei, che portano ad un decadimento della coordinazione motoria.Caratteristiche psicologiche: ·la crescita fisica e la maturazione sessuale (siamo nella cosiddetta pubertà) causano instabilità anche dal punto di vista emotivo, dando forma ad evidenti stati conflittuali nei confronti dell’autorità (famiglia, corpo insegnanti…) e a notevole insicurezza, che porta spesso alla ricerca di un leader (l’allenatore?)Da 14 a 16 anni:Caratteristiche ge
nerali:·C’è una diminuzione nel controllo dei propri schemi corporei·I ragazzi possono mostrare segni di ostinazione, apatia e depressione·Vincere diventa importante·Cresce la necessità di giocare un calcio competitivo·Si mettono alla prova e cercano di superare i propri limiti·Aumentano i ritmi e le marcature sono più stretteCaratteristiche psicomotorie: ·Migliorano le capacità coordinative e gli schemi motori vengono brillantemente consolidati.Caratteristiche psicologiche:·inizia l’uscita dalla pubertà, resa evidente da un maggior equilibrio emozionale e da crescenti capacità di applicazione·Nasce nell’individuo la capacità di costruire il pensiero ipotetico-deduttivoDa 16 a 18 anni:Caratteristiche generali:·Più stabili fisicamente e mentalmente·I giocatori cominciano a considerare se prendere il calcio seriamente o soltanto per divertimento·Migliora la capacità di risolvere situazioni in uno spazio limitato·Sebbene non siano ancora giocatori completi, è solo più una questione di maturitàPossono confrontarsi con tutti gli aspetti del gioco