Analisi Video Euro 2024: Italia vs Spagna– Costruzione e Transizioni

24 Giugno 2024

Ben ritrovati a tutti gli amici di MisterCalcio, siamo pronti a fare analisi video della seconda partita dell’Italia in Euro2024.

Nella seconda partita degli europei, mister Spalletti decide di confermare gli stessi 11 che avevano battuto l’Albania. Visualizzando il 4-3-3, i nostri articoli analizzano le fasi di gioco come dinamiche e non come sistemi statici.

Analisi video Italia-Costruzione e sviluppi di gioco:

Impostazione iniziale:

Contro la Spagna, come contro l’Albania, la squadra di Spalletti costruisce con un 3+2: Di Marco avanzava sulla linea dei centrocampisti, Di Lorenzo scendeva a destra, mentre Chiesa garantiva l’ampiezza a centrocampo. Jorginho e Barella, pur muovendosi in diverse zone centrali, gestivano rispettivamente la regia di centro-destra e centro-sinistra

Analisi video  Italia, evidenziamo con la lavagna tattica la costruzione 3+2 dell'Italia

Pressing avversario e gestione del rischio

Fin dall’inizio, la Spagna è molto aggressiva, con 8 uomini in pressing nella metà campo italiana, creando problemi all’impostazione del gioco. In diverse occasioni infatti Donnarumma opta per il lancio lungo direttamente dal fondo, onde evitare di prendersi rischi non ponderati. L’Italia ha spesso impostato dal basso con successo quando ha usato passaggi semplici e verticali, evitando un fraseggio rischioso davanti all’area di rigore.

Azioni chiave

Infatti, già al 9’ l’Italia si ritrova ad impostare 3+2 dal basso e, con soli 3 passaggi, mette Scamacca in condizione di attaccare quasi indisturbato la porta avversaria, servito di prima intenzione da Frattesi. Osservando il frame sotto, relativo al minuto 20, si nota come Calafiori abbia la libertà di uscire palla al piede e guadagnare campo.

Pellegrini, inizialmente partito alto e largo a sinistra, fa un movimento ad accentrarsi, quasi ad accoppiarsi con Scamacca. Questo movimento trascina Carvajal verso il centro, lasciando Di Marco libero di inserirsi a sinistra.

Analisi video  Italia, evidenziamo con la lavagna tattica i movimento di Pellerini per liberare spazio a Di Marco

Calafiori serve Scamacca con un passaggio chiave, saltando due linee di pressione e cogliendo la Spagna di sorpresa. Ancor meglio fa proprio Scamacca che, spalle alla porta, scambia di prima intenzione con Pellegrini. A questo punto il marcatore di Pellegrini, Carvajal, è chiamato a stringere e di fatto libera un corridoio di campo che permette a Di Marco di entrare in area di rigore avversaria palla al piede.

Difficoltà nello sviluppo del gioco

Con il passare dei minuti e la crescita dell’avversario, l’Italia ha faticato a superare la prima pressione della Spagna e spesso ha dovuto tornare indietro dal portiere. Infatti, dando un’occhiata ai dati ufficiali, l’Italia registra 62 retropassaggi, di cui ben 18 al proprio portiere.

Inoltre, l’Italia si è spesso ritrovata a far girare palla nella propria trequarti, invitando la Spagna e trovandosi poi in spazi stretti, tentando uscite con passaggi orizzontali pericolosissimi davanti alla propria area di rigore, spesso intercettati dagli iberici. Per evitare di “regalare” palla centralmente all’avversario, spesso l’Italia ha dunque cercato un’uscita laterale, meno pericolosa ma che si è resa piuttosto inefficace. Come si evince dal frame sotto, la soluzione laterale era dettata dal braccetto del terzetto in costruzione, Di Lorenzo a destra e Calafiori a sinistra.

Analisi video Italia, evidenziamo con la lavagna tattica il movimento di frattesi in catena

Qui nello specifico, si vede nel frame come l’Italia cerchi di uscire a destra con Di Lorenzo che riceve largo, quasi sulla linea laterale. A questo punto il movimento codificato è quello di Chiesa, che deve venire ad accorciare sul portatore di palla. Così facendo, Chiesa di fatto si trascina il terzino avversario (Cuccurella) facendolo avanzare di almeno 15/20 metri, creando inevitabilmente spazio dietro alle sue spalle. Infatti si nota nel frame come Cuccurella si trovi in posizione altissima. Frattesi doveva attaccare lo spazio dietro il terzino spagnolo, potendo prendere l’avversario in controtempo e avere campo libero.

L’appoggio interno

Nonostante i movimenti e tempi giusti, il problema è sorto sul “come” mettere la palla in profondità per l’inserimento di Frattesi. Infatti Chiesa scendeva ad accorciare su Di Lorenzo e pertanto riceveva palla spalle alla porta, pressato dal terzino spagnolo e dunque incapace di girarsi e lanciare lungo.

Un’opzione poteva essere fare sponda e ridarla direttamente a Di Lorenzo, che però aveva già Williams addosso. Ciò che è mancato è stato il cosiddetto “appoggio interno”, ovvero qualcuno che centralmente si proponesse per formare un triangolo ed avere (almeno) un’opzione di scarico corta. Questo non è avvenuto, o meglio non con le misure giuste, in quanto l’appoggio e scarico interno erano troppo distanti oppure marcati a uomo.

Se osserviamo il frame, si evidenzia come Chiesa in realtà non abbia un appoggio interno, in quanto sia Pellegrini che Barella sono distanti e comunque coperti dai rispettivi marcatori. Si nota nel frame una fetta di campo (cerchio) dove non vi è nessuna maglia azzurra. L’Italia necessitava di qualcuno che accorciasse sul portatore di palla o di un ‘terzo uomo’ per alleggerire la pressione e cercare la giocata verticale.

Spesso chi riceveva palla era costretto a cercare l’inserimento di Frattesi o il vertice alto, Scamacca, con un lancio immediato.

Un lancio di prima intenzione spesso veniva intercettato dai centrali spagnoli, sempre molto cauti e attenti.

Analisi video Italia-Transizioni positive:

Come già menzionato precedentemente, gli azzurri hanno avuto poche occasioni di sviluppare gioco nella metà campo avversaria. Tuttavia, l’Italia ha avuto diverse occasioni potenziali di ripartire in contropiede e di cogliere l’avversario sbilanciato. I dati ufficiali post-match evidenziano come l’Italia abbia recuperato 81 palloni, ma ben 44 di questi nella parte bassa del campo. Ciò evidenzia un numero (potenziale) di transizioni molto elevato se ponderato al baricentro medio della Spagna, notevolmente alto.

La Spagna infatti portava ben 8 uomini a partecipare alla fase offensiva, lasciando “fissi” solo i due centrali difensivi, Laporte e Le Normand. Spesso gli spagnoli sono riusciti a schiacciare l’Italia nella propria trequarti, ma nelle occasioni dove gli azzurri sono riusciti ad interrompere la manovra offensiva avversaria, l’Italia ha potuto attivare dei contropiedi in situazioni di superiorità/parità numerica, seppur provvisoria, costringendo l’avversario a “scappare all’indietro”.

Analizzando le transizioni degli azzurri, si nota che l’Italia è stata troppo frettolosa nel tentativo di sfruttarle, cercando subito Scamacca invece di servire giocatori tra le linee.

Usando due frame mettiamo in risalto lo smarcamento di Barella

Di Lorenzo vede Barella libero tra le linee avversarie e gli passa la palla, permettendo all’Italia di uscire dalla pressione.

L’uomo tra le linee

Questo passaggio chiave salta una linea di pressione, creando una superiorità numerica per l’Italia e costringendo la Spagna a ritirarsi..

Usare l’uomo tra le linee avversarie è più efficace che cercare la palla lunga per Scamacca, poiché i centrali spagnoli erano sempre vicini a lui.

Purtroppo l’Italia ha optato molto spesso per questa opzione lunga, piuttosto che un passaggio filtrante (solo 3 passaggi chiave in tutto il match). Nonostante alcuni buoni movimenti, Scamacca è spesso finito in offside, toccando solo un pallone nell’area spagnola.

Se infatti analizziamo i dati, si evince come l’Italia abbia lanciato lungo ben 40 volte, ma soltanto 23 di questi passaggi hanno raggiunto il destinatario. La lunghezza media dei passaggi nella trequarti avversaria dell’Italia è stata di 31,9 metri, dimostrando un’eccessiva insistenza sul lancio lungo.

Analisi video Italia-Fase di non possesso:

L’Italia ha dovuto affrontare un test durissimo contro una Spagna con qualità tecniche importanti che hanno fatto la differenza. Andiamo a vedere nel dettaglio come si è comportata la Nazionale italiana nella fase di non possesso. Il sistema in questa fase è simile a quello messo in atto nella fase difensiva contro l’Albania, ovvero 4-1-4-1 e 4-5-1.

Disposizione tattica dell'Italia  in fase di non possesso

L’intento era quello di essere compatti e creare densità nel mezzo per non permettere la giocata tra le linee, ma, come vedremo in seguito, non sempre è riuscito, anche e soprattutto grazie alla qualità tecnica e tattica degli avversari.

La linea difensiva a 4 ha retto i tre attaccanti e spesso Bastoni, come Calafiori su Pedri, rompeva la linea quando il loro estremo difensore lanciava su Morata. Quando succedeva questa situazione, i tre correvano in diagonale, stringendo, per chiudere lo spazio centrale lasciato dall’uscita di Bastoni.

Pressione

Il nostro focus è stato attratto dalla pressione dell’Italia, che sin dall’inizio sembrava essere efficace, costringendo il loro portiere, abile tecnicamente (27 passaggi riusciti), a lanci lunghi spesso in direzione di Morata per cercare la sponda per le mezzali.

Infatti, la pressione alta sulla loro costruzione, che avveniva 3+1 con Le Normand, Rodri, Laporte con il supporto di Fabian Ruiz, come notiamo dal frame, aveva compiti chiari: Barella sul centrale Le Normand, Scamacca su Laporte e Frattesi su Ruiz.

Alle spalle, il compito delicatissimo era quello di Jorginho che doveva scegliere, in base al pressing effettuato dal collettivo e dall’altezza dello stesso, se restare dietro a schermare Pedri o uscire su Rodri e lasciare Pedri a Calafiori, il quale rompeva la linea.

Analisi video  Italia, evidenziamo con la lavagna tattica la prima pressione dell'Italia

Il rischio, contro una squadra di qualità eccelsa come la Spagna, è sottilissimo. Infatti, come possiamo vedere dall’immagine in basso, quando le “Furie rosse” saltano la prima pressione, mettono alle corde gli azzurri andando spesso vicini alla porta. Questo perché Pedri è così bravo a leggere gli spazi, ma anche perché i tempi di pressione sono calati nel tempo d’intensità. Di fatti, già a metà primo tempo vediamo che la pressione è più debole e lo schermo sulle traiettorie di Rodri (90 passaggi effettuati) non ha più funzionato con efficacia costante. Jorginho ha sofferto il troppo campo da coprire sia in orizzontale per schermare Pedri, sia in verticale per andare a prendere Rodri.

Con il calo dell’intensità, le scelte diventavano confuse, come mostrato da Jorginho che non sale su Rodri, permettendo alla Spagna di superare la pressione.

Pressione dell'Italia sbagliata

Analisi video Italia-Transizioni Difensive

Un altro aspetto importante, per comprendere pienamente, come Spalletti abbia impostato la gara lo riscontriamo nelle transizioni difensive, ossia nel comportamento che la squadra ha avuto una volta persa palla. Notiamo, dunque, che il comportamento variava a seconda dell’altezza del campo. Quando la palla veniva persa nella trequarti avversaria, l’Italia formava rapidamente un 4-5-1; nella nostra metà campo, tentava il ‘gegenpressing’, spesso vanificato dalle giocate spagnole.

Aspetti Importanti

Calafiori e Jorginho hanno avuto difficoltà a schermare Rodri e Pedri, mentre Chiesa e Pellegrini hanno spesso dovuto raddoppiare sui terzini avversari.

Evidenziamo con la lavagna tattica il movimento del centrocampista spagnolo tra le linee

La loro “freschezza”, così definita da Mister Spalletti, è confermata dalla qualità della loro riaggressione; infatti, le seconde palle erano spesso “rosse”. E se analizziamo i dati del match, vediamo ancora un dato importante relativo ai duelli offensivi e dribbling a favore della Spagna.

Ciò che emerge è che l’Italia, seppur soffrendo tanto, ha saputo reggere con una fase difensiva all’altezza nonostante sia stata complicatissima visto il livello tecnico e tattico altissimo degli avversari. A mancare, secondo il nostro punto di vista, è stata la qualità nelle transizioni positive spesso svanite per giocate troppo frettolose.

Video diretta per spiegare l’articolo

Conclusione:

Spero che questa nostra analisi video dell’Italia ti sia piaciuta. Abbiamo utilizzato lo sturmento “VideoTag” per fare i frame ed analizzare l’intera partita.

Siamo curiosi di sapere tu cosa ne pensi. Ci diamo appuntamento alla prossima partita.

Un saluto, Antonio ed Enrico

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