Ciao Mister, sono contento di scrivere un nuovo articolo per MisterCalcio.com, che tocca due dei diversi sviluppi tattici del 4 3 3 durante la partita Italia-Portogallo, giocata poche settimane fa.
Moduli tattici speculari, ma caratteristiche tecniche dei giocatori e idee tattiche degli allenatori, rendono lo stesso sistema di gioco differente sia nella fase di possesso che nella fase di non possesso.
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Interpretazione del 4 3 3: due diversi sviluppi tattici
Mancini sceglie un centrocampo a tre, con due vertici bassi che costruiscono, Jorginho e Verratti.
I due nelle rotazioni di centrocampo, lavorano alternandosi da vertice basso nella costruzione del gioco, mentre il terzo Barella, è un centrocampista di rottura ma anche di inserimento.
Il Ct del Portogallo invece, sceglie tre centrocampisti di posizione.
Prevede un vertice basso che aiuta la difesa ed imposta unito a due interni pronti ad aggredire gli avversari in fase di non possesso.
Questi ultimi sono votati a continui inserimenti attaccando gli spazi tra le linee, quando si è in fase di possesso palla.
Il tridente italiano, presenta una prima punta che attacca la profondità, nello specifico Immobile.
Un esterno sinistro che si accentra e gioca molto tra le linee, Insigne e per ultimo l’esterno destro Chiesa bravo nei tagli e nel giocare largo per dare ampiezza e sfruttare l’uno contro uno finalizzato al cross.
Anche nel tridente portoghese troviamo una vera prima punta e per quanto riguarda gli esterni, grande velocità come caratteristica principale.
La prima reale differenza che salta agli occhi, è questa fitta rete di passaggi che l’Italia cerca costantemente nel tentativo di trovare il varco giusto e muovere di continuo la squadra avversaria.
Il Portogallo invece, si affida di più alle ripartenze e capovolgimenti veloci.
A tal proposito vorrei riportare e condividere con voi due esercitazioni che mirano al raggiungimento di questi due aspetti:
- possesso palla, (vedi l’Italia) per poi creare superiorità;
- difesa e transizione offensiva molto decisa (vedi Portogallo).
Come prima cosa bisogna fare una considerazione!
Se decidiamo di fare possesso palla, dobbiamo fare una pressione molto alta e lavorare con marcature preventive.
In questo modo posso avere un maggiore controllo territoriale che permette una riconquista veloce del pallone.
Esercitazione per la riconquista del pallone e possesso palla per il sistema di gioco 4 3 3
Pertanto possiamo proporre un’esercitazione, nella quale lavoriamo con una squadra che difende.
Lo schieramento degli avversari è in funzione della squadra che vado ad affrontare la domenica.
Di contro predisponiamo il nostro 11 schierato con il 4 3 3.
L’obiettivo è la riconquista alta del pallone con un pressing ultra offensivo.
Una volta recuperata la sfera, se ci sono i presupposti giusti, vado ad attaccare in maniera “feroce” la porta per realizzare una segnatura.
Qualora invece non si presentasse questa possibilità, l’obbiettivo sarà consolidare il possesso palla consentendo alla squadra un numero minimo di tocchi, di solito otto, prima di poter finalizzare.
In questo modo lavoriamo sul pressing, prendere possesso a livello territoriale e soprattutto andare poi a fare il possesso palla che ci permette di aprire le difese avversarie (quanto ha cercato di fare l’Italia contro il Portogallo).
Dimensioni del campo 60×50 metri.
L’azione ha inizio sempre dal portiere.
Lo scopo dell’esercitazione è quello di recuperare palla alta, attuando un pressing ultra offensivo.
Così facendo non permettiamo all’avversario di ragionare nella costruzione del gioco e, avere la squadra molto alta in pressione, ci consente un recupero immediato del pallone.
Recuperata la sfera, l’obiettivo è attaccare subito la porta realizzando una rete.
Se non ci fossero i presupposti giusti, chiedo alla squadra di consolidare il possesso palla effettuando 8 passaggi consecutivi, prima di poter finalizzare, attaccando con decisione la porta avversaria.
Esercitazione per allenare il 4 3 3 in fase di non possesso
La seconda esercitazione che vi propongo invece riguarda l’altro aspetto tattico, ossia quello della ripartenza (un tempo contropiede) che se vogliamo è stato adottato dal Portogallo.
Quella dei portoghesi è stata una strategia preparata sin dall’inizio, oppure la bravura dell’Italia nel prendere possesso della metà campo avversaria ha dettato le linee guida del match?
Dimensioni del campo 60×50 metri.
Il gioco ha inizio sempre dal Mister che consegna il pallone sempre alla squadra rossa.
La squadra blu che difende, deve recuperare il pallone con i quattro difensori e i tre centrocampisti.
Gli attaccanti sono passivi durante il possesso palla della squadra rossa.
Diventano attivi solo quando la propria squadra conquista la sfera.
Una volta fatto ciò, bisogna servire nel minor tempo possibile le tre punte che attaccano la porta avversaria.
In un primo momento l’attacco sarà eseguito con un tre contro zero con un massimo di 10 secondi per realizzare una rete.
La variante sarà quella di rendere i quattro difensori attivi.
Quindi si verificherà una situazione di 4vs3 con l’obiettivo da parte degli attaccanti di realizzare un goal.
I quattro difensori devono fare 5 passaggi consecutivi prima di fare meta oltre la linea di cinesini posizionata vicino la metà campo.
Conclusione
In conclusione possiamo affermare che, pur parlando dello stesso sistema di gioco, si possono avere idee completamente diverse tra loro, ma ugualmente efficaci.
Così come nella partita appena analizzata, abbiamo visto due modi diversi di interpretare il 4-3-3.
Le esercitazioni credo vi possano aver chiarito alcuni aspetti, e spero possano essere per voi uno spunto importante.
Potete visionarle all’interno della Web-App di MisterCalcio.com nel mio profilo.
È semplicissimo trovarmi! Guarda come puoi farlo nel video che segue.
Vi aspetto per condividere con voi alcuni aspetti e confrontarci per crescere insieme!
Ciao,
Simone De Simone.